Donald Trump 47° Presidente USA
Donald Trump 47° Presidente USA

Donald Trump 47° Presidente USA

La vittoria del repubblicano Donald Trump a questa tornata elettorale 2024, che lo ha eletto quale 47° Presidente degli Stati Uniti d’America, potrebbe essere un nuovo spartiacque della storia come ce ne sono stati tanti in passato.




Ho scritto “potrebbe” non per dare seguito alle notizie del mainstream che ancora spera in una vittoria della Harris, candidata democratica, ma perché ho più volte avuto esperienza, anche personale, di vedere morire la speranza alle prime luci del mattino.
Sicuramente possiamo dire che Trump farà tesoro dell’esperienza passata quattro anni fa dove fu sotto attacco dei soliti noti (magistratura, media e associazioni sorosiane) per tutta la legislatura.
In parte lo ha già fatto, ed è questo, a mio avviso, il segreto di questa nuova vittoria, scegliendo per la sua squadra di governo personaggi non solo noti, ma anche influenti sul panorama americano e mondiale.


Ad esempio J.D. Vance, scelto come suo vice alla presidenza. È noto soprattutto per la sua ferma posizione contro gli aiuti degli Stati Uniti all’Ucraina e per essere stato il candidato del partito repubblicano alla vicepresidenza nelle elezioni del 2024. Pochi, in Europa, conoscono la sua storia: Vance ha le sue radici nel Midwest operaio, è vissuto in una famiglia difficile, ha avuto un passato tra le file dei Marine e la sua ascesa in politica lo ha portato a essere eletto senatore dell’Ohio.
Tutte queste cose fanno di Vance un degno vice di Trump.


Poi Robert F. Kennedy Jr. che ha avuto sempre una posizione contro il controllo tecnocratico sulle informazioni, soprattutto durante l’era del COVID-19. Sempre combattivo nei dibattiti sulla libertà di parola, che, sembra strano ma non lo è, hanno infiammato la campagna elettorale di quella che si dichiara “la più grande democrazia al mondo”.
Le sue critiche sono in linea con quelle di Trump. e hanno sfidato i media e il governo Biden, che non si sono fermati davanti a nulla per reprimerlo e metterlo a tacere. Sempre insultato come No.Vax e complottista, pare che Trump gli voglia affidare la sanità, fino a ieri in mano a Fauci e a Big Pharma. Ci sarà da divertirsi.


E last but not least, Elon Musk, eccentrico multi miliardario sudafricano, genio assoluto, visionario senza pari, col Q.I. di 190/300. Ha solo recentemente dato il suo endorsement, lui da sempre sostenitore e finanziatore del Partito Democratico, a Donald Trump.
Ha sgretolato la propaganda egemonica e dominante sui social con l’acquisto rischiosissimo della piattaforma Twitter, ora diventata X.
“Non sono io a essermi spostato a destra, ma voi ad essere andati oltre la sinistra” fu la sua risposta a chi gli chiedeva conto del voltafaccia.

Non è tanto Trump a darmi quel briciolo di fiducia che ho, quanto la sua squadra fatta di competenza e poco incline a stupidi compromessi.
Sicuramente, con questa elezione, si è chiuso un secolo, il novecento. Con venticinque anni di ritardo, ma si è chiuso.
E’ finita un’era, quella degli Stati Uniti come unico interlocutore, politico ed economico, sullo scacchiere mondiale.
E si è chiuso un cerchio, che parte dal globalismo imposto come nuova religione, passa attraverso l’economia dei Paesi emergenti e i BRICS, e termina con un mondo multipolare che sta nascendo.
Sarà vera gloria?
La speranza è l’ultima a morire, si sa.
Lo vedremo con il prossimo sorgere del sole.


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