Potrà sembrare un argomento datato ed inutile, ma vi stupirà sapere che la questione dinastica degli ex re d’Italia è un argomento tutt’oggi vivo e sostenuto da associazioni e dagli stessi membri della casata Savoia, una delle più antiche d’Europa. Vi meraviglierà anche sapere che la risposta non è poi così scontata come vogliono farvi credere.
Dopo la sconfitta avvenuta con il referendum del 2 giugno 1946 in favore della repubblica, l’ultimo re d’Italia Umberto II, detto anche il re di maggio per aver regnato praticamente un mese, dovette lasciare il paese il 14 giugno dello stesso anno per raggiungere il Portogallo. Sebbene esiliati, la famiglia reale continuò a seguire l’etichetta regale che permetteva la sopravvivenza della famiglia, lasciando come linea di successione il futuro della casata a Vittorio Emanuele (in teoria IV).
Umberto II
Vittorio Emanuele IV
Esiste però una vorticosa vicenda che metterebbe in dubbio la normale linea di successione per via del seguente scandalo: Vittorio Emanuele IV, ritenendo di non dover più seguire le leggi regali poiché il padre non aveva fisicamente il trono d’Italia, decise infine di sposare Marina Ricolfi Doria senza chiedere l’autorizzazione regia (per di più lei non era nemmeno nobile e venne nominata duchessa solo successivamente). Il padre Umberto di tutta risposta ripudiò “dinasticamente” il figlio, lasciando la successione non più al ramo principale dei Carignano, ma ai Savoia-Aosta, ramo cadetto in cui possiamo trovare personaggi importanti della storia d’Italia come lo stesso Amedeo di Savoia Aosta, detto “l’eroe dell’Amba Alagi”, ed un altro Umberto di Savoia-Aosta, eroe di guerra del 15-18 e imparentano persino con i Bonaparte.
I sostenitori del ramo Carignano precisano che Vittorio Emanuele, divenuto capo della casata nel 1983 dopo la morte del padre, ha per via del suo grado il diritto di cambiare le regole dinastiche. Ma visto che la decisione del padre avvenne prima della sua dipartita spetterebbe legalmente ai Savoia-Aosta pretendere il trono, come dichiarano i sostenitori opposti come l’associazione UMI, la più importante a livello nazionale.
Amedeo di Savoia-Aosta
Aimone di Savoia-Aosta
Detto questo la linea di successione sarebbe quindi toccata ad Amedeo di Savoia-Aosta, quello che si ritrovò in fasce in un campo di concentramento dopo l’otto settembre. Ma visto e considerato che purtroppo è venuto a mancare il primo giugno del 2021, la palla passerebbe al figlio, ovvero Aimone.
Quest’ultimo, carismatico direttore generale della Pirelli, ha avuto modo precedentemente di prestare servizio per la Marina italiana ed è un capace imprenditore che si occupa prevalentemente del mercato russo ed est europeo. Molto vicino alla stessa associazione UMI, è ritenuto da molti un’ottima figura in grado di valorizzare i significati regali di una corona capostipite della stessa unità d’Italia, a differenza del “concorrente” Emanuele Filiberto, con cui pare abbiamo buoni rapporti ma che a livello pubblico si sia fatto conoscere più per la sua presenza da showmen della tv italiana che per altro.
Emanuele Filiberto
La complessità della faccenda meriterebbe più attenzione, ma è ovvio che fintanto regge l’articolo 139 della costituzione che recita “la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”, è al momento impossibile dare una risposta ufficiale. Si sa solo che, repubblica o meno, i venti della storia cambiano costantemente dalla notte dei tempi; chissà se mai un giorno una testa coronata costituzionalmente potrà tornare in Italia..
Donald Trump 47° Presidente USA
La vittoria del repubblicano Donald Trump a questa tornata elettorale 2024, che lo ha eletto quale 47° Presidente degli Stati Uniti d’America, potrebbe essere un […]