Problemi con D? Boicottate
Problemi con D? Boicottate

Problemi con D? Boicottate

Tutti scandalizzati per via delle nuove scelte ideologiche adottate da vaste case cinematografiche come la grande D, lasciando posto ad arcobaleni ed attori fuori contesto in sfavore del vero cinema. Eppure non sarebbe così difficile incominciare a fargli cambiare idea; basta solo avere forza di volontà e il dito pronto a premere su “annulla abbonamento”



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Il colosso cinematografico Disney, padre di opere che un tempo facevano veramente sognare grandi e piccini, ha oramai intrapreso la strada del mondo Woke, fatto di arcobaleni glitterati, contesti errati in favore dell’inclusività ed orde di remake fatti solo per guadagnare e per nascondere la mancanza di nuove idee.

L’esempio lampante, al di fuori della Sirenetta nera, è la recente scoperta di un ennesimo remake, questa volta toccato a Biancaneve. Nonostante il nome, l’attrice che vestirà i panni della protagonista sarà una latino americana, accompagnata da 7 non nani. Rischiare di offendere le persone affette da nanismo? Non scherziamo. Mettiamo piuttosto al loro posto un marasma di personaggi senza senso che andranno ad accrescere la decomposizione delle fiabe classiche.

Basta guardare la prima foto trapelata, dove Biancaneve s’icammina con sette non nani verso probabilmente Woodstock, visto che sembrano vestiti più da figli dei fiori che da personaggi di una fiaba medievaleggiante. E questo non è il primo caso e non sarà l’ultimo di un tentativo di distorsione delle storie per bambini, chiave di volta per convertire le menti degli spettatori, la cui maggioranza non è nemmeno d’accordo con le idee Woke imposte.

Eppure sarebbe così facile fargli smettere di pubblicare idiozie. Basterebbe boicottarli smettendo di regalargli fior fior di quattrini. Ma se pensate che sia impossibile ecco che vi dimostro il contrario. All’inizio del mese pride, altro palcoscenico pubblicitario, molte aziende hanno trasformato i loro loghi in sbrilluccicanti simboli arcobaleni o cose del genere. Una di esse era la MLB, la lega americana del baseball che ha seguito la scia ed ha modificato il suo logo. Sfortuna per lei però, migliaia di abbonati s’infuriarono così tanto da minacciare la lega di annullare in massa gli abbonamenti, costringendo in un batter d’occhio l’azienda a ritornare sui suoi passi.

E come non citare la Bud, marca di birre che ha voluto mostrare una pubblicità con l’influencer transgender Dylan Mulvaney per essere inclusiva. L’unica cosa che però hanno ottenuto è un crollo esponenziale delle vendite, facendo tremare la stessa azienda.

Vedete in tutto ciò il loro problema? Loro non si muovono in nome di un ideale, ma bensì del dio danaro. Se gli viene tolta l’occasione di guadagnare, tornano immediatamente indietro e via con un altro piano di marketing, mostrando questa battaglia Woke per quello che è: ovvero mera pubblicità per vendere più bibite, film o chicchessia.

Basterebbe iniziare a disiscriversi da Disney Plus, non acquistare per un bel po’ i loro prodotti (già di per se molto cari) e non andare a vedere le loro opere neanche al cinema. Tanto ci sono infinità di prodotti da vedere in tante altre piattaforme o nelle sale, quindi non vedo il motivo di disperarsi. Anche io sono cresciuto con pane e topolino, guardando all’infinito Atlantis e Tarzan e andando al mare con l’immancabile copia dell’iconico fumetto per ragazzi. Ma cos’altro potete fare? Se siete dei clienti insoddisfatti, qualsiasi prodotto o azienda sia, semplicemente smettere di acquistare.

So che mamma D tra l’altro ha acquistato un’infinità di marchi come Marvel, Fox e via dicendo, ma state pur tranquilli che se gran parte delle persone smettessero anche solo per un anno di comprare i loro prodotti, vedrete ben presto il loro mondo Woke crollare come un castello di carte e loro che ritorneranno sui loro passi. Loro combattono con il capitalismo? Sconfiggeteli con la stessa arma.


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