Sono oramai abbastanza noto per tirare fuori, ogni tanto, un videogioco che è già uscito da qualche annetto. Ma una cosa certa è che solitamente mi concentro su videogame che non fanno di certo parte della gamma plus che troviamo facilmente sugli scaffali dei negozi o sui siti di compravendita più famosi al mondo. Parlo invece di quei giochi di nicchia o poco più, quei piccoli tesori che non ti aspetti di trovare e nonostante prodotti con budget minimi riescono senz’altro a fare le scarpe a case videoludiche tripla A che vendono con l’unico obbiettivo di accaparrarsi più soldi possibili (non tutti sono così, sia chiaro). E questo vale per Iron Harvest, videogame sviluppato dalla King Art Games ed uscito per PC nel settembre del 2020.
Dopo un vittorioso Kickstarter che ha permesso la raccolta di ben 1,5 milioni di dollari, gli sviluppatori tedeschi della già citata King Art Games hanno portato all’interno del mercato dei videogame strategici una perla di qualità: ci ritroveremo dinnanzi ad un’Europa appena uscita dalla grande guerra, seppur i protagonisti del conflitto -Impero tedesco, Russia, Polonia ecc- ottengono un cambio del nome -Sassonia, Susviet, Polania ecc-. Nonostante le fazioni stiano giungendo ad un accordo di pace per concludere lo spargimento di sangue, attuato non solo con mitragliatrici e fanteria, bensì soprattutto con i “Mecha”, veri e propri robot in pieno stile dieselpunk, una fazione segreta cerca in tutti i modi di riaccendere la fiamma della guerra per attuare i propri oscuri obbiettivi. Nonostante i loro successi si ritroveranno però dinnanzi ad un gruppo di patrioti polaniani che cercheranno con ogni mezzo di fermare le loro trame di palazzo, combattendo duramente tra i vicoli e le campagne di una Polania martoriata.
La campagna principale, ravvivata da una piacevole trama, farà al tempo stesso da grande tutorial per prepararsi ad avvincenti battaglie online contro giocatori di tutto il mondo. Il discreto numero di truppe umane e robotiche, differenti per ogni fazione selezionata, potranno essere create negli appositi edifici che dovremo costruire ed inviate a combattere valorosamente. Per di più bisogna tener conto dell’importantissima ricerca dei materiali per costruzione e riparazione, ovvero il metallo ed il petrolio, recuperabile grazie all’aiuto di miniere e pozzi conquistati durante la partita o scovati in piccole quantità nelle casse sparse per la mappa.
L’ambientazione, accompagnata spesso e volentieri dai magnifici disegni di Jakub Różalski, graphic designer già famoso per aver disegnato le ambientazioni del gioco da tavolo “Scythe”, dona ai giocatori un immersivo mondo di gioco in pieno stile Company of Heroes o Codename Panzer 2, dando quindi modo di affrontare epici scontri da non sottovalutare, costringendoci al tempo stesso di spostare le truppe con attenzione per impedire che finiscano sotto un letale fuoco di sbarramento nemico o calpestati da qualche mastodontico Mecha.
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