Il 30 novembre, all’età di 100 anni, lo “statista” statunitense Henry Kissinger ha spirato il suo ultimo alito di vita. Una vita fatta di luci ed ombre, di minacce e di oscure ambizioni in nome del suo paese. Senza entrare troppo nei dettagli, vi citeremo solo uno dei suoi interventi più foschi nel bel paese. perché oltre ai titoli di giornali lacchè e agli elogi di corrotti politici, la verità ha ben altro sapore.
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Il principale avvenimento che vogliamo citare è il più famoso a livello italiano: la possibile intromissione nel delitto Moro. Fiorella Operto, ex segretaria del POE (Partito Operaio Europeo) scrisse alla procura di Roma con il desiderio di “aprire un procedimento giudiziario nei confronti del cittadino statunitense Henry Kissinger”. Aldo Moro, ai tempi segretario di Democrazia Cristiana, iniziò quello che divenne famoso come il “compromesso storico”. In parole povere, per la prima volta il PCI di sinistra avrebbe avuto modo di collaborare con un partito di centro-destra, in questo caso proprio con la Democrazia Cristiana di Moro.
Non pochi furono in disaccordo con questa alleanza politica, come Andreotti e Craxi, quest’ultimo preoccupato nel vedersi il PSI messo in secondo piano. Ma la lamentela che salta più all’occhio è senz’altro quella attuata dallo stesso Kissinger. Secondo la testimonianza della moglie, Eleonora Moro, poco prima dell’aprirsi del processo sulla morte del marito, lei stessa raccontò delle minacce giunte anche a livello internazionale. In disaccordo con una possibile unificazione dei vari partiti italiani, Kissinger gli disse in parole povere: “Onorevole lei deve smettere di perseguire il suo piano politico per portare tutte le forze del suo Paese a collaborare direttamente. Qui o lei smette di fare queste cose o lei la pagherà cara. Veda lei come la vuole intendere.”
Moro era quindi perfettamente a conoscenza delle minacce non tanto interne ma quanto esterne, dimostrando per l’ennesima volta che in questo paese la sovranità è solo mera utopia da ben ottant’anni. in ogni caso, dopo tali minacce, il 9 maggio 1979 venne ritrovato deceduto dopo 55 giorni di prigionia da parte delle Brigate Rosse.
Nei dettagli forniti dalla segreteria del POE, parrebbe che l’ombra dello statista statunitense potesse essere giunto anche in altri loschi affari italiani, come la loggia P2 e persino la strage di Bologna del 1980. Ma chissà quante altre infiltrazioni hanno portata la sua mano in alcuni degli avvenimenti più traumatici di questa repubblica “coloniale” italiana. in ogni caso, seppur questo articolo tocchi solo lievemente la punta di un gigantesco Iceberg, a voi l’ardua sentenza.
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